Ebbene sì, l’abbiamo fatto ancora.
Dopo aver partecipato al lavoro coordinato dal dr. Mattia Negrello, sulla rilevazione di galassie con alto tasso di formazione stellare nell’Universo locale, il Gruppo Astrofili Polesani appare fra gli autori di un altro prestigioso lavoro pubblicato sui Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS). Anche questo articolo è basato sul catalogo prodotto dal telescopio spaziale Planck.
M. S. Clemens, M. Negrello, G. De Zotti, J. Gonzalez-Nuevo, L. Bonavera, G. Cosco, G. Guarese, L. Boaretto, P. Salucci, C. Baccigalupi, D. L. Clements, L. Danese, A. Lapi, N. Mandolesi, R.B. Partridge, F. Perrotta, S. Serjeant, D. Scott, L. Toffolatti, Dust and star formation properties of a complete sample of local galaxies drawn from the Planck Early Release Compact Source Catalogue, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Volume 433, Issue 1, 21 July 2013, Pages 695–711, https://doi.org/10.1093/mnras/stt760
Questa volta si tratta di un lavoro sul rapporto fra polveri cosmiche e galassie star-forming coordinato dall’astronomo inglese Marcel Clemens, di stanza presso l’Osservatorio Astronomico di Padova. Anche in questo caso l’aiuto del dr. Mattia Negrello, secondo firmatario dell’articolo, è stato fondamentale per permettere a un gruppo di astrofili di partecipare attivamente a ricerche astronomiche di respiro internazionale.
I partecipanti del nostro gruppo a questa ricerca, oltre ovviamente al Direttore dell’Osservatorio Mattia Negrello, sono stati Luca Boaretto, Gianpaolo Guarese e Giorgio Cosco. I corsi di astronomia che stiamo tenendo in questo periodo, specialmente quello di secondo livello, hanno proprio l’obbiettivo di formare nuovi astrofili per la partecipazione ad altre ricerche scientifiche.
Non ci resta che concludere che ancora una volta cvi riempie di orgoglio vedere il nome del nostro gruppo associato (si parva licet componere magno) a istituzioni quali l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Osservatorio Astronomico di Padova, l’Istituto di Fisica di Cantabria (Spagna), la SISSA di Trieste, il Gruppo di Astrofisica dell’Imperial College di Londra, l’Agenzia Spaziale Italiana e molti altri ancora.
Speriamo, anzi ne siamo sicuri, che nel futuro non mancheranno altre occasioni per riprovarci ancora…