Planetario civico “Claudio Tolomeo”, Roverdicré, 5 maggio 2011 ore 21 – Ingresso libero
Fin dai tempi più antichi, l’uomo ha sempre letto nel cielo i segni del suo destino. Le prime tracce dei nomi delle costellazioni che ancora oggi utilizziamo,infatti, risalgono agli antichi greci, ai romani e ad altre civiltà ancora più antiche. Ma l’uomo, nel corso dei millenni, ha usato le costellazioni anche come metodo di orientamento nella notte
Dietro alle costellazioni si nascondono molti miti che l’uomo si tramanda di generazione in generazione. Fra gli altri sono molto conosciuti quello di Andromeda ed il padre Cefeo, quello dei gemelli Castore e Polluce e l’avventura degli Argonauti e molte altre storie avvincenti.
Ma le costellazioni che ci sembrano fisse e immutabili, sempre pronte a raccontarci le loro storie, sono in realtà composte da stelle in perpetuo movimento. E, soprattutto, noi stessi le guardiamo da un osservatorio che si muove senza sosta.
Spesso si sente affermare che siamo entrati nell’era dell’acquario. Ma siamo sicuri di sapere cosa significa?
I relatori
Alice Faccio, laureata in filosofia, è animatrice culturale presso la Cooperativa CEDI Turismo e Cultura. Opera attivamente come guida e operatrice al planetario civico “Claudio Tolomeo” , e rivolge i suoi studi alla storia dell’astronomia e alle sue mitologie più antiche.
Alberto Parri è socio attivo del Gruppo Astrofili Polesani già dal 1989. Nel gruppo svolge il delicato incarico di responsabile della sala di Geologia e di responsabile del Planetario.
Nel corso degli anni ha tenuto numerose conferenze di carattere astronomico ed è stato docente in vari corsi di formazione geologica e astronomica.