…Quando il giorno eguaglia la notte per un solo istante
Gli equinozi, punti GAMMA (γ) e OMEGA (ω), rappresentano un’istante determinato. L’istante è dato dal Sole, quando interseca un punto ben preciso, il cosiddetto “punto omega” nella costellazione della Bilancia per l’autunno, e il “punto gamma” nella costellazione dell’Ariete per la primavera. Questi punti sono dati dall’intersezione fra due linee circolari, l’equatore e l’eclittica che sono sfasate fra loro di 23° 27′ circa. L’eclittica è la linea tracciata dal Sole nel suo moto annuale apparente nel nostro cielo, corrispondente al piano equatoriale del Sole. L’unica differenza fra vari osservatori sulla Terra, si avrà nell’orario in cui avviene questo passaggio, in funzione del fuso orario locale di appartenenza.
Nella teoria in questo istante la durata del giorno dovrebbe essere identica a quella della notte, ma in pratica c’è sempre una differenza in eccesso, pari a diversi minuti. Questa differenza è dovuta a tre principali fattori.
Il primo dipende dall’istante del sorgere e del tramontare, che per convenzione è determinato dal momento in cui il centro geometrico del disco solare, tocca la linea dell’orizzonte. In pratica quando risulta ufficialmente sorto, nella realtà ci sta già illuminando da qualche minuto e viceversa quando risulta ufficialmente tramontato, ci illumina ancora per una manciata di minuti.
Il secondo fattore è dovuto ad un effetto fisico, la rifrazione; infatti i raggi solari attraversando l’atmosfera vengono deviati, facendo comparire il Sole prima della sua levata reale e scomparire dopo essere già tramontato realmente. Questo fenomeno aumenta il giorno di circa 4/5 minuti.
Il terzo fattore dipende dal fatto che, essendo l’equinozio un’istante, già il minuto successivo non sarà più nella medesima condizione e quindi la durata del giorno varia.
Per concludere la differenza nella durata del giorno, può arrivare a superare anche i 10 minuti per eccesso.
Marco Barella