Eruzione imminente per la nova T CrB?

In questo periodo si fa un gran parlare della stella T Coronae Borealis (T CrB). Si tratta di una stella di magnitudine 10 nella costellazione della Corona Boreale, una delle 48 costellazioni antiche descritte da Tolomeo nell’Almagesto. La Corona Boreale è una piccola costellazione che si trova tra Ercole e Boote, e alle nostre latitudini è visibile durante il periodo estivo. Le stelle che la compongono sono poco brillanti: la più luminosa è Alphecca, che ha magnitudine 2.2, mentre le altre hanno tutte magnitudini superiori a tre. Ricordiamo che maggiore è la magnitudine, più un oggetto appare debole; in condizioni eccellenti si riescono a vedere a occhio nudo le stelle di magnitudine minore di sei (la stella Polare ha magnitudine 2).

T CrB è una stella di magnitudine 10 che si trova in prossimità di Epsilon Coronae Borealis. È talmente debole che in presenza di inquinamento luminoso è difficilmente visibile perfino al telescopio. Cosa c’è quindi di così particolare in una stella debolissima di una costellazione poco visibile?

La posizione di T CrB nella costellazione della Corona Boreale (simulazione con Stellarium).

Il mistero è iniziato nel 1866 quando l’astronomo irlandese John Birmingham osservò un aumento improvviso della luminosità di T CrB, che passò dalla magnitudine 10 alla magnitudine 2. T CrB è diventata visibile a occhio nudo letteralmente dalla sera alla mattina, ma la sua luminosità è diminuita rapidamente nei giorni successivi, per poi avere un leggero sussulto prima di tornare al valore originario.

Curva di luminosità della stella T CrB dal 1944 al 1947. Si può osservare l’eruzione avvenuta all’inizio del 1946, quando la stella har aggiunto la magnitudine due, diventando visibile a occhio nudo.

Il fenomeno si è ripetuto quasi identico ottant’anni dopo, nel 1946. Oggi sappiamo che T CrB è una nova ricorrente, cioè una stella che periodicamente aumenta la propria luminosità. Il motivo è che si tratta di un sistema binario composto da una stella gigante rossa e una nana bianca. Le nane bianche sono stelle degeneri che rappresentano il nucleo di una stella “morta”; si tratta di oggetti molto densi, che possono contenere la maggior parte della massa del Sole in una sfera grande come la Terra.

Rappresentazione artistica di una nana bianca che aspira materia da una stella gigante rossa.

La nana bianca si trova vicina alla gigante rossa e ne aspira parte del materiale. Questa materia si accumula fino a quando la nana bianca non è più in grado di sopportarne la pressione e si genera una esplosione (detta in termine tecnico eruzione). L’aumento di luminosità è quindi il risultato dell’eruzione: una volta che il materiale in eccesso è stato espulso, si ripristina la situazione iniziale e ricomincia il processo di accumulo fino all’eruzione successiva.

Le nove ricorrenti sono abbastanza rare nella nostra galassia. Al momento se ne conoscono circa dieci, con periodi che vanno da una decina a 80 anni; quattro di queste (CI Aquilae, V394 Coronae Australis, T Coronae Borealis e T Pyxidis) sono “sorvegliate speciali” perché potrebbero essere in procinto di generare una esplosione. Le stime più recenti indicano che T CrB potrebbe eruttare nella seconda metà del 2024, per cui non ci resta che rimanere in attesa di un nuovo, effimero “gioiello” adorni la corona (boreale).

StellaUltima eruzionePeriodo (anni)Prossima eruzione
CI Aquilae200024–592024–2059
V394 Coronae Australis1987382025
T Coronae Borealis1946802026
IM Normae2002≤ 82≤ 2084
RS Ophiuchi20219–262030–2047
V2487 Ophiuchi1998982096
T Pyxidis201112–442023–2055
V3890 Sagittarii201928–292047–2048
U Scorpii20228–432030–2065
V745 Scorpii201425–522039–2066
Nove ricorrenti nella nostra galassia (fonte: Wikipedia)