Lunedì 14 maggio alle ore 17.00 presso la sala degli arazzi dell’ Accademia dei Concordi di Rovigo, nell’ambito del Maggio Rodigino, il dott. Mattia Negrello terrà una sua lectio su
“L’Universo e il Cosmic Web”
La nostra stella, il Sole, e i suoi pianeti, tra cui la Terra, sono parte di un enorme sistema formato da centinaia di miliardi di stelle che chiamiamo Via Lattea, la cui silhouette nel cielo può essere ammirata in una qualsiasi notte limpida.
All’inizio del ‘900 si riteneva che la Via Lattea costituisse l’intero Universo e che non esistesse nient’altro al di fuori di essa. Inoltre era convinzione comune che l’Universo fosse statico, ovvero senza alcun moto netto di espansione o contrazione.
Tuttavia, bastarono pochi decenni e due personaggi chiave del ‘900: Edwin Hubble ed Albert Einstein, per cambiare radicalmente questa idea di Universo.
Oggi sappiamo che l’Universo contiene migliaia di miliardi di galassie simili alla Via Lattea e che l’Universo è una entità dinamica, in continua espansione, la cui evoluzione è il risultato dell’effetto di due forme “oscure” di materia ed energia. Sappiamo inoltre che le galassie non sono distribuite a caso nella immensa vastità dello spazio cosmico ma tendono a raggrupparsi in strutture enormi, gli ammassi e i superammassi, collegati tra loro da lunghissimi filamenti di materia i quali, a loro volta, circondano immensi vuoti. Questa complessa trama formata dalle galassie è nota come “Cosmic Web”, dalla parola inglese ‘web’ che significa “tela” o “intreccio”, da cui anche il termine “spider-web” per indicare la tela del ragno (spider).
Ma perché le galassie sono distribuite in questo modo? E’ possibile spiegare l’origine del Cosmic Web alla luce delle nostre conoscenze attuali sul contenuto di materia oscura ed energia oscura dell’Universo? E cosa possiamo imparare sull’Universo stesso dallo studio del Cosmic Web? In questa conferenza il dott. Negrello cercherà di rispondere a queste domande, illustrando innanzitutto i passi principali che nel secolo scorso hanno portato allo sviluppo della nostra visione moderna dell’Universo e alla scoperta del Cosmic Web, attraverso la misura della distanza di centinaia di migliaia di galassie. Il dott. Negrello ci spiegherà inoltre come lo studio del Cosmic Web rappresenti oggi una delle discipline di punta della Cosmologia moderna, in quanto permette di misurare l’evoluzione dell’energia oscura, che e’ alla base dell’espansione accelerata del’Universo.
Il relatore
Mattia Negrello, rodigino, è ricercatore e docente di Cosmologia presso l’Università di Cardiff, in Galles (Regno Unito) dove svolge studi sulla formazione ed evoluzione delle galassie, sfruttando soprattutto dati nel lontano infrarosso e nel sub-millimetrico/millimetrico ottenuti con diversi strumenti, come il telescopio spaziale Herschel e l’Atacama Large Millimetre Array (ALMA).
Il dott. Negrello ha svolto i suoi studi in Italia dove ha prima conseguito la Laurea in Fisica presso l’Università di Padova e successivamente un dottorato in Astrofisica presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dopo il dottorato, ha trascorso cinque anni all’estero, in Inghilterra, lavorando soprattutto ad un progetto internazionale per la mappatura di una vasta area di cielo nel lontano infrarosso con il telescopio spaziale Herschel. Nell’ambito di questo progetto Mattia ha proposto e guidato la ricerca di galassie gravitazionalmente lensate. Si tratta di galassie lontane la cui luce, durante il tragitto verso la Terra, viene deflessa dalla forza gravitazionale prodotta da un’altra galassia che si trova lungo la linea di vista. Quando questa circostanza si verifica, l’immagine della galassia lontana appare distorta, a formare un anello, noto come anello di Einstein. L’esistenza di tale fenomeno venne infatti predetta da Albert Einstein sulla base della sua nuova teoria della gravitazione.
Con i suoi studi, pubblicati anche sulla prestigiosa rivista americana “Science“, il dott. Negrello ha dato il via, per la prima volta in modo sistematico, alla ricerca e alla caratterizzazione di questi affascinanti fenomeni nell’infrarosso e nel sub-millimetrico/millimetrico.
Nel 2011 il dott. Negrello è tornato in Italia come ricercatore presso l’Osservatorio Astronomico di Padova dove si è occupato dell’analisi dei dati del telescopio spaziale Planck, trovando anche in questi dati diversi esempi di galassie lensate.
Terminato il contratto a Padova, Mattia ha ottenuto un posto permanente presso l‘Università di Cardiff e al tempo stesso ha vinto una borsa europea intitolata al premio nobel Marie Curie per continuare i suoi studi sulle galassie gravitazionalmente lensate.
Attualmente coordina la parte sceintifica legata al progetto MUSCAT, una camera millimetrica per l’osservazione di galassie lontane, interamente costruita a Cardiff e che verrà installata a fine anno sul Large Millimeter Telescope (LMT), un telescopio di 50metri di diametro che si trova in Messico.